Comunicato Stampa delle forze politiche di Centro Sinistra sulla vicenda ASP

La richiesta di dimissioni dei vertici dell’ASP della Romagna Faentina avanzata dalla Lega affiancata dal sindaco di Brisighella Pederzoli è strumentale, immotivata e priva di qualsiasi fondamento.

A maggior ragione, vista la qualità dei servizi forniti dall’ASP, mai messi in discussione, e la capacità operativa dimostrata dall’ASP nel gestire in modo tempestivo ed efficace l’emergenza Covid-19, che nei mesi più difficili ha evitato lo scoppio di focolai nelle proprie strutture, evitando la tragedia diffusa che si è consumata nelle residenze per anziani del Paese, alcune anche a noi contigue.

La totale mancanza di elementi di contenuto e le contraddizioni di quanto affermato (da una parte la richiesta di maggiori servizi ai cittadini, dall’altro l’indisponibilità a sostenerne i costi) confermano che quella della Lega è di fatto solo un’azione dettata dalla competizione interna con Fratelli d’Italia per intestarsi la leadership politica del centrodestra locale. Non sfugge infatti il “timing” della proposta, avanzata subito dopo le dichiarazioni sullo stesso tema del capogruppo Stefano Bertozzi di FDI come a voler alzare i toni per non farsi sopravanzare sul terreno politico e amministrativo.

Imputare difficoltà di bilancio a una presunta mala gestione, senza capire come le risorse sono state utilizzate, è pretestuoso e inutile. La pandemia ha messo a dura prova la rete dei servizi sociali e sanitari, esposti a un’onda d’urto non prevedibile e dal forte impatto sociale, che ha generato nuove fragilità. Si tratta di uno scenario inedito che sta obbligando tutti, istituzioni in primis, a ripensare le politiche di welfare e la loro sostenibilità. Buona parte delle aziende pubbliche alla persona dell’Emilia-Romagna registrano infatti sofferenze, di cui la Regione stessa è consapevole al punto da aver già stanziato fondi di sostegno, purtroppo ancora insufficienti.

Il disavanzo di bilancio registrato anche dall’ASP della Romagna Faentina negli ultimi due anni si inserisce in questo contesto complessivo, che ha visto i vertici dell’azienda affrontare coraggiosamente la sfida, investendo nell’irrobustimento dei servizi a favore della comunità, sia pure a scapito del pareggio di bilancio.

Per essere seri occorre parlare di questo, partendo da un assunto: la gran parte dei servizi destinati alle fasce deboli della popolazione non generano redditività, piuttosto il contrario: costano, alle ASP come alle Amministrazioni Locali.

Costano, ma l’assenza di quegli stessi servizi porterebbe a un aggravio ben più rilevante di costo, economico e sociale, in carico all’intera collettività: la prevenzione, lo sappiamo, è sempre una strategia vincente.

Costano, ma rappresentano un investimento su noi stessi.

Se per affrontare la questione la Lega ha invece in mente un’ASP che incarna principi puramente aziendalistici, dove il profitto è l’unico metro per valutare la gestione dei servizi di welfare sul territorio, dove l’unica alternativa possibile sia la non azione, il non intervento, la non prevenzione, insomma l’assenza di proposte, allora forse dovrebbe affermarlo apertamente.

Se invece, come noi riteniamo, si condivide l’idea che le politiche di welfare rappresentano un presidio irrinunciabile a garanzia del benessere di tutta la comunità, che ASP ha contribuito a sviluppare in sinergia con i nostri Servizi Sociali (Servizi alla Comunità, appunto), con le Amministrazioni e con i Comitati Comunali, allora occorre essere costruttivi e smetterla con i proclami utili solo alla propaganda.

ASP ha mostrato negli anni recenti, ben prima della pandemia, grande capacità di supportare l’azione dei comuni: non solo nella gestione di servizi, ma anche nello sviluppo di progetti e nell’apporto di soluzioni innovative per il nostro territorio. Basti pensare al lavoro sistematico dei Tavoli distrettuali per le Disabilità e del Tavolo di Unione per il sostegno di soggetti fragili e vulnerabili, come pure ai molti progetti promossi e sviluppati: Housing Sociale, Servizio di Accoglienza richiedenti protezione internazionale, Centro servizi e sportello per cittadini stranieri, sostegno della disabilità, “agricoltura sociale”, Progetto #faenzacontrolusura, “La Palestra della mente”, progetto Tutorato per adolescenti, Progetto socialmente utile, collaborazione al progetto “Messa alla Prova”, Fondo Dopo di Noi, per fare una lista non esaustiva.

Crediamo dunque che sia giunto il momento, per gli Amministratori della Romagna Faentina, di sostenere con decisione l’azione dell’ASP della Romagna Faentina e della sua dirigenza, lavorando insieme per disegnare una sempre maggior integrazione del sistema di welfare e soprattutto investendo in modo coerente e coraggioso per darvi concreta attuazione.

Occorre che l’Assemblea dei Soci, composta dei Sindaci dell’Unione, metta in campo senza indugio in accordo con il CdA tutte le azioni necessarie per superare le attuali difficoltà.

Occorre accelerare il confronto già avviato con la regione Emilia-Romagna, per affrontare le criticità contingenti dovute all’emergenza Covid, ma in particolar modo per rinnovare l’attuale modello di gestione delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti e renderlo adatto ai tempi.

Occorre soprattutto, ne siamo convinti, dare gambe e sempre maggior efficacia a un’azione sociale forte.

 

Faenza, 25/10/2021

PD Romagna Faentina – Faenza Coraggiosa – M5S – Faenza Cresce – Italia Viva – Verdi-Europa Verde – Faenza Contemporanea

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