Liquidità immediata per 400 miliardi alle imprese italiane. Oltre 750 miliardi mobilitati. Sospensione di versamenti e ritenute. Tutela delle imprese strategiche da chi pensa di fare scalate ostili. “Un intervento di fuoco”per il Presidente del Consiglio Conte. Un intervento che non lascia indietro nessuno, aggiungiamo noi. Perché solo così ce la faremo. Insieme, nessuno escluso
Il governo ieri ha approvato un decreto legge di grandissima importanza per le imprese italiane. Il nostro sistema produttivo è messo a dura prova dalle misure (indispensabili) di contenimento dell’epidemia. Questo provvedimento, che fa seguito al decreto “Cura Italia” (che aveva stanziato 25 miliardi e garantito alle imprese finanziamenti per 350 miliardi), aiuterà le imprese italiane a reggere l’urto e ripartire il prima possibile, non appena i dati sanitari ci indicheranno la possibilità di tornare gradualmente alla normalità in condizioni di sicurezza.
Ecco i punti più rilevanti del decreto:
1) Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
Circa 400 miliardi di finanziamenti alle imprese garantiti dallo Stato attraverso Sace e un ulteriore potenziamento del Fondo di garanzia PMI. Tenendo conto dei finanziamenti già garantiti dal decreto”Cura Italia”, la potenza di fuoco diventa imponente: la liquidità garantita alle imprese sale a 750 miliardi, oltre il 40 per cento del PIL. È l’operazione più grande d’Europa.
2) Misure per garantire la continuità delle aziende
Il decreto prevede una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.
3) Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria (la cosiddetta “golden power”)
4) Misure fiscali e contabili
Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. In particolare, si prevede la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”, per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia. La ripresa dei versamenti è prevista a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate.