Oltre 160 i presenti, tra cui diverse persone provenienti da altri Comuni e da Regioni vicine per seguire l’appuntamento organizzato al teatro Masini di Faenza
Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo il convegno “I Comuni e l’Unione, innoviamo la comunità locale”. Oltre 160 i presenti, tra cui diverse persone provenienti da altri comuni e da regioni vicine per seguire l’appuntamento organizzato al teatro Masini di Faenza, che ha visto la partecipazione di vari relatori. Tra gli interventi c’è stato anche quello, del Giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese, dedicato alla “Dimensione degli enti e l’efficienza dei servizi“.
Per il presidente dell’Unione della Romagna faentina e Sindaco del Comune di Faenza, Giovanni Malpezzi, “il Convegno è stata un’occasione di partecipazione importante per fare il punto della situazione e guardare insieme al futuro dell’Unione della Romagna Faentina. In questi mesi ci attende una nuova e importante sfida: lavorare insieme per la sostenibilità futura dell’ente in termini di governance e di partecipazione politica.”.
Queste le parole dell’Assessore regionale al riordino istituzionale Emma Petitti: “Questo convegno è un’importante occasione di approfondimento su un tema di grande attualità politica e istituzionale. L’Unione della Romagna Faentina ha raggiunto in pochi anni ottimi risultati, passando dal conferimento di 5 funzioni nel 2015 a 14 funzioni gestite integralmente in forma associata. Risulta così l’Unione “matura” con il più alto livello di effettività tra le Unioni italiane. Tutto ciò si pone nel percorso segnato dalla Regione Emilia-Romagna, da diversi anni impegnata nel sostenere le Unioni di Comuni come strumento per il rafforzamento delle competenze amministrative e la qualificazione dei servizi al cittadino. La sfida e la responsabilità che abbiamo davanti, come amministratori del territorio, sono quelle di saper coniugare il modello gestionale in Unione che risponde ai principi dell’efficienza, efficacia ed economicità per una “buona amministrazione”, con la salvaguardia dell’identità e dell’autonomia delle comunità e il rispetto della rappresentatività degli eletti nei consigli comunali”.
La storia dell’Unione dei Comuni
Dall’ 1 gennaio 2012 l’Unione dei Comuni dell’Appennino Faentino, composta dai Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme, si è allargata ai Comuni di Faenza, Castel Bolognese e Solarolo, assumendo la denominazione di Unione della Romagna Faentina. L’Unione è un ente locale di secondo grado, cioè gli organi (Consiglio per la programmazione, Giunta e Presidente per l’amministrazione) non sono eletti direttamente dai cittadini. Il Consiglio è eletto dai consigli comunali tra i propri membri. La Giunta è composta dai Sindaci dei Comuni. Il presidente è eletto dalla Giunta. Il Sindaco di Faenza è il Presidente o il Vicepresidente. Dal 1 gennaio 2018 tutte le funzioni e tutto il personale (circa 500 dipendenti) dei Comuni sono stati trasferiti all’Unione. E’ stata così costruita una unica organizzazione, con la possibilità di ottenere significative economie nella gestione dei servizi e negli acquisti, mantenendo anche i servizi nel territorio di tutti i Comuni, erogati in modo uniforme attraverso sportelli polifunzionali. Contemporaneamente è stato progettato un sistema di governance istituzionale innovativo, che prevede numerose competenze in capo agli Organi dei Comuni, dove si svolge il reale dibattito politico sulle scelte riferite a ciascun territorio, benché attuate dalla struttura gestionale dell’Unione. Agli Organi dell’Unione competono principalmente le decisioni riferite agli interessi comuni. Il territorio dell’Unione coincide con il distretto socio-sanitario e presenta i caratteri di un sistema locale del lavoro, nel quale le politiche locali trovano una adeguata scala di attuazione.