La follia del terrorismo colpisce ancora: 49 morti in Nuova Zelanda

Una strage nel nome del razzismo anti-islamico. Col passare delle ore è apparso sempre più chiaro quello che si temeva: anche stavolta è stato proprio il seme dell’intolleranza ad aver generato la carneficina avvenuta in Nuova Zelanda quando in Italia erano l’una e quaranta del mattino (ma ai nostri antipodi le 13.40). Una strage che la premier neozelandese non ha potuto non definire come “un atto di violenza senza precedenti e ben organizzato. Uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda”.
Un gruppo di almeno quattro persone (tre uomini e una donna, ma il forte sospetto è che la rete di terroristi sia in realtà molto più vasta) è entrato in azione in due moschee di Christchurch aprendo il fuoco con le armi automatiche contro i fedeli radunati per la preghiera del venerdì. Il primo allarme è arrivato dalla moschea di Al Noor, dove c’erano almeno 300 persone; poco dopo il secondo assalto alla moschea di Masjid nel sobborgo di Linwood. Un primo bilancio, che  purtroppo potrebbe essere ancora ritoccato al peggio, parla di almeno quarantanove morti e molti feriti, di cui diversi in condizioni gravi.
Uno degli attentatori è il 28enne Brenton Tarrant, australiano, che ha che ha ripreso la strage in diretta streaming e l’ha pubblicata su Facebook. Nei giorni precedenti alla strage aveva pubblicato sulla rete un vero e proprio manifesto di 87 pagine “anti-immigrati e anti-musulmani”. “Angela Merkel è la prima della lista. Pochi hanno fatto danni più di lei” si legge negli stralci del manifesto dal titolo evocativo ‘The Great Replacement’ in cui si invita ad uccidere anche “i Ceo anti
bianchi” perché “i traditori vanno distrutti”. Lo scopo della strage era chiaro: liberare l’Europa da tutti gli “invasori”: rom, africani, indiani, turchi, semiti. Tarrant scrive che la persona che lo ha influenzato di più è Candace Owens: un’attivista e commentatrice americana filo Trump. Lo stesso Presidente Usa viene citato come “simbolo della rinnovata identità bianca”. Ma ad ispirare la strage ci sarebbe anche Anders Behring Breivik, lo stragista nazionalista, anti-Ue e xenofobo
responsabile della carneficina di Utoya del 2011 (69 giovani della Federazione giovanile del Partito Laburista, uccisi e 110 feriti a colpi di arma da fuoco). Ad unirli nella follia del terrorismo “il genocidio dei bianchi” attualmente in corso
ma anche l’idea che le donne bianche debbano tornare “ad un livello di fertilità superiore a due figli per donna” altrimenti i bianchi scompariranno.
I dettagli della strage sono sempre più agghiaccianti: nel centro di Christchurch sono state localizzate alcune autovetture imbottite di esplosivo, successivamente disinnescate, collocate nei pressi delle vie e delle piazze dove si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione dei giovani relativa allo “sciopero del clima” a livello planetario. Ma non solo, anche sulle armi utilizzate per la strage, Tarrant ha lasciato dei messaggi. Si legge ad esempio “Vienna 1683”, una data simbolo: quella del fallito assedio degli Ottomani. Su un’altra arma invece era riportato il nome dell’italiano Luca Traini, responsabile di un
raid con diversi feriti a Macerata. Un ‘omaggio’, quasi un voler sottolineare da parte del suprematista l’essersi ispirato anche a quel raid per poter pianificare l’attacco alle due moschee.

Sgomento e indignazione ha unito tutto il mondo contro questo ennesimo atto di terrore. “Quanto avvenuto in Nuova Zelanda è un segnale di allarme gravissimo” ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Politecnica delle Marche. “Bisogna rifiutare ogni logica di
odio e di contrapposizione. Parole violente inducono alla violenza e la violenza ne chiama altra in una spirale distruttiva che può coinvolgere la civiltà”, ha aggiunto.

Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha twittato soltanto nella tarda mattinata: “Il mio cordoglio per le vittime e il mio partecipe pensiero ai feriti dei vili attacchi di #Christchurch. Persone inermi colpite mentre erano in un luogo di preghiera. È inaccettabile qualunque forma di intolleranza, odio
e violenza”.

Il segretario PD, Nicola Zingaretti è stato invece uno dei primi a commentare tutta la sua solidarietà al popolo neozelandese: “Ci stringiamo alle famiglie delle vittime di Christchurch in Nuova Zelanda. Ecco dove l’odio e il razzismo rischiano di condurre l’umanità. Nella storia è già avvenuto, non ci arrenderemo mai alla violenza”.

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