Il secondo intervento finanziato è a Faenza e riguarda il recupero della ex pesa di Tebano. Un luogo storico in cui la nuova funzione sarà annessa alle attività del polo universitario oltre a potenziare la valenza turistico enogastronomica. Infine il terzo intervento riguarda il comune di Castel Bolognese. Qui grazie alle risorse ottenute verrà realizzato un museo del pane e della farina nello stabile di servizio posto di fronte al Molino Scodellino. Tutti e tre gli interventi hanno di fatto ottenuto un monte di finanziamento pari a un terzo delle risorse stanziate.
Per quanto riguarda l’Asp della Romagna faentina le risorse, in totale 120 mila euro, serviranno a cofinanziare un progetto di agricoltura sostenibile e solidale (vedi secondo box) mentre per il Parco queste risorse aiuteranno a concludere l’intervento nell’ex Casa cantoniera di Borgo Rivola nel Comune di Riolo Terme (vedi primo box), circa 108 mila euro.
A questi si aggiungono anche finanziamenti per i comuni di Modigliana e Tredozio per un ammontare ciascuno di circa 118 mila euro.
ASPSi punterà sull’agricoltura sociale alla «Casa Ponticelli»
Il finanziamento del Gal che è stato riconosciuto all’Azienda di servizi alla persona della Romagna faentina riguarda un progetto fortemente improntato alla dimensione dell’inserimento sociale. Con i 120 mila euro che arriveranno, infatti, si interverrà sulla «Casa Ponticelli» posta in località San Mamante nelle immediate vicinanze di Oriolo dei Fichi. L’obiettivo di questo intervento è quello di creare, all’interno dell’area di proprietà della stessa Asp della Romagna faentina, un nuovo centro polivalente per l’integrazione sociale in ambito rurale. In termini più immediati e concreti si tratta di adibire lo stabile e parte dell’area esterna (circa mezzo ettaro) a progetti che abbiano a che fare con l’agricoltura sociale che includano differenti pratiche d’inserimento lavorativo, educazione e formazione, di prevenzione al disagio sociale ma anche, in futuro, attività turistico-ricreative con una connotazione autenticamente sociale. Tutto questo cercando di legare l’esperienza alla possibilità di far vivere direttamente ai fruitori il mondo del primario agricolo, con le sue caratteristiche, tempistiche, esigenze e problematiche. Per quanto riguarda i lavori che verranno messi in cantiere e che si realizzeranno con le risorse provenienti dal Gal verrà rifatto il tetto e la copertura della casa colonica oltre ad importanti interventi conservativi e di recupero dello stabile di proservizio posto nelle immediate adiacenze della casa. Qui oltre al recupero dell’antico forno e la sostituzione degli infissi saranno realizzati, negli spazi interni, servizi accessibili a disposizione dei visitatori, depositi di attrezzature per l’esterno e per disabili, un magazzino e sarà rimesso in sicurezza il piccolo portico di passaggio. In totale l’intervento avrà un costo di circa 170mila euro. Nella casa colonica, una struttura di 400 metri quadrati al coperto suddivisa su due piani, prevede invece la realizzazione di aule per corsi di italiano, mediazione culturale oltre ad una sala lettura con allestimento ed esposizione di materiali, fotografie e attrezzi rinti alla vita contadina di un tempo passato. Il progetto realizzato dall’Asp, ad oggi, è allo stato definitivo, manca quindi ancora la parte esecutiva, e i lavori dovrebbero prendere il via nella tarda primavera massimo prossima estate. Entro l’autunno, comunque, alla «Casa Ponticelli» potrà prendere vita un’importante azione di socializzazione e interelazionalità sociale di natura fortemente innovativa e sperimentale. Questo sarà un luogo in cui anziani, giovani, richiedenti asilo, disabili potranno entrare in contatto diretto con una dimensione educativa e laboratoriale.
Ostello e museo all’ex Cantoniera di Rivola
All’ex Casa cantoniera di Borgo Rivola, si procede con il recupero. E’ stato finanziato dal Gal (Gruppo azione locale) «L’Altra Romagna» il secondo stralcio per la ristrutturazione dell’edificio lungo la provinciale «Casolana-riolese». Si tratta di 107.629 euro che serviranno per ultimare i lavori interni: impianti, pavimenti, intonaci, finiture, infissi. Con un terzo stralcio, già finanziato dalla Regione, si provvederà poi agli allestimenti che dovranno rendere utilizzabile l’ex Cantoniera come centro-visite del Parco della Vena del Gesso, dedicato in particolare agli aspetti scientifici della speleologia. L’idea non è casuale se si pensa al pluriennale successo di «Speleopolis», la manifestazione casolana di novembre capace di richiamare ogni volta oltre 2 mila partecipanti (quest’anno 2.600 malgrado il maltempo) e se si pensa al fatto che da tempo Casola Valsenio si è dichiarata, come recita addirittura il canonico cartello stradale, «Città amica degli speleologi». «L’ex Casa cantoniera è un edificio di pregio tipologico – spiega il direttore del Parco Massimiliano Costa – oltre che in posizione strategica, ben visibile a fianco di una strada molto frequentata. Noi come Parco l’abbiamo avuta in comodato gratuito per 35 anni dall’ente proprietario, la Provincia di Ravenna. Ha tre piani e in quello superiore verrà ricavato un piccolo ostello, mentre al primo ci sarà il centro-informazioni ed un bar e al pian terreno un museo, o quantomeno un centro espositivo con pannelli e reperti vari forniti dalla Federazione speleologica regionale». La casa è caratteristica per il suo tradizionale color rosso-vinaccia e per la posizione che fronteggia la «Stretta di Rivola» con la celeberrima Tana di Re Tiberio, grotta di interesse archeologico visitabile in forma semi-turistica. La fine dei lavori, con successiva e relativa inaugurazione, è prevista entro la fine del 2020. (sa.ba.)