Venerdì 19 ottobre, Piero Fassino a Faenza per la presentazione del libro “PD davvero”

Piero Fassino, già Segretario dei Democratici di Sinistra e tra i fondatori del Partito Democratico nel 2007, sarà a Faenza, venerdì 19 ottobre alle ore 20.30, nella sala Bigari del Municipio, in piazza del Popolo, per la presentazione del suo libro “PD davvero”.

Il libro

Sono trascorsi dieci anni dalla fondazione del Partito Democratico, il 14 ottobre 2007. Un decennio in cui il mondo, l’Europa, l’Italia sono cambiati radicalmente. Dieci anni fa Obama lanciava la sua candidatura alla guida degli Stati Uniti in un clima di speranza, oggi il mondo osserva con inquietudine le politiche di Trump. Fresca di allargamento l’Europa guardava con fiducia al suo futuro, oggi si interroga incerta su come uscire dall’impasse. Dieci anni fa iniziava la più lunga crisi economica conosciuta dal dopoguerra. Dieci anni segnati dal terrorismo di al-Qaida e dell’Isis e dagli attentati che hanno colpito l’Occidente nel cuore delle sue capitali. Dieci anni nei quali l’Italia ha visto succedersi governi guidati da Prodi, Berlusconi, Letta, Renzi e Gentiloni. Allora “populismo” era vocabolo per esperti, oggi è fenomeno che raccoglie vasto consenso, mettendo in tensione cittadini e istituzioni. Per un secolo, il Novecento, la sinistra ha affermato i suoi valori grazie a quattro parole – sviluppo, lavoro, protezione sociale, democrazia – che oggi appaiono lesionate. Di fronte a tutto questo, cosa deve fare una sinistra che non si rassegni a una condizione di minorità? Come si affermano i diritti in una società flessibile? Come si costruisce una società multiculturale che non chieda rinunce all’identità e renda ciascuno sicuro e libero da paure? E come gestire le nuove dicotomie: occidente/oriente, sovranità/globalizzazione, lavoro/ tecnologie, integrazione/identità? Una riflessione necessaria, condotta da chi il PD ha contribuito a fondarlo, ne ha vissuto in prima ogni passaggio ed è tuttora impegnato sul fronte del rinnovamento della sinistra italiana ed europea.

Piero Fassino

Già Ministro del commercio con l’estero dal 1998 al 2000 e Ministro di grazia e giustizia dal 2000 al 2001, è stato segretario nazionale dei Democratici di Sinistra dal 16 novembre 2001 al 14 ottobre 2007. Il 6 novembre 2007 è stato nominato Inviato dell’Unione Europea in Birmania da Javier Solana, Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione europea. Dal maggio 2011 al giugno 2016 è stato sindaco di Torino. Da luglio 2013 a ottobre 2016 è stato presidente dell’ANCI.

Appartiene a una famiglia di tradizione socialista: il nonno materno, Cesare Grisa, fu uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano, quello paterno venne ucciso dai fascisti nel 1944, mentre il padre, Eugenio Fassino, è stato comandante della 41ª brigata Garibaldi nel corso della resistenza.
Nel luglio del 2003 è uscito il suo libro Per passione, edito da Rizzoli. Quest’opera è principalmente un diario dove si ritrovano la sua vita e gli intrecci storico-politici degli ultimi trent’anni. Nel 2010 gli è stato attribuito il Premio America della Fondazione Italia USA.

La carriera politica dalla FGCI al PDS

Si è iscritto alla Federazione giovanile comunista torinese nel 1968, diventandone segretario tre anni dopo. Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale del capoluogo piemontese (seggio che manterrà per dieci anni), mentre dal 1985 al 1990 è stato consigliere provinciale. All’interno del partito Fassino ha ricoperto la carica di segretario della Federazione torinese dal 1983 al 1987; sempre dall’83, è stato eletto nella Direzione nazionale del Partito Comunista Italiano.
Dal 1987 al 1991 è membro della Segreteria nazionale del PCI, prima come coordinatore della Segreteria e poi come responsabile dell’organizzazione, dove ha vissuto la delicata fase di trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra, e ne guida l’ingresso nell’Internazionale Socialista.

L’impegno da membro del Governo, deputato e segretario dei DS

Nel 1994 è eletto parlamentare alla Camera dei deputati. Rieletto nel 1996, diviene sottosegretario agli esteri durante il governo Prodi I e assume nell’ottobre del 1998 la carica di Ministro del commercio con l’estero nel primo e secondo governo d’Alema. Lascerà questo incarico nell’aprile del 2000 per assumere quello di Ministro di grazia e giustizia nel secondo esecutivo presieduto da Giuliano Amato, in carica dal 25 aprile 2000 al 13 maggio 2001.
Indicato dal suo partito quale vice del candidato premier per L’Ulivo Francesco Rutelli, è rieletto deputato alle elezioni politiche del 2001. Nel novembre del 2001, al secondo congresso dei Democratici di Sinistra, viene eletto segretario con la maggioranza del 61,8%. Verrà riconfermato nel terzo congresso, nel febbraio del 2005, con il 79% dei voti; in questa occasione, con la sua mozione viene anche votata l’adesione dei DS alla Federazione dell’Ulivo.
Al termine delle elezioni politiche del 2006, riceve un nuovo mandato parlamentare alla Camera: non entra a far parte del governo Prodi II perché, di comune accordo con il partito, decide di occuparsi in prima persona dei DS e della costruzione del futuro Partito Democratico.

La Fondazione del PD

Nel 2007 si ricandida alla segreteria del partito con la mozione «Per il partito democratico» in vista del congresso che si tiene tra il 19 e il 21 aprile. Alla sua mozione si contrappongono quelle presentate dal ministro Fabio Mussi e da Gavino Angius. Il congresso si conclude con la vittoria della sua mozione con il 75,64% dei consensi. La vittoria della sua mozione indica il sì del partito alla proposta di fondazione del Partito Democratico. Il 14 ottobre successivo, con le prime elezioni primarie del PD, il partito dei DS si scioglie ufficialmente e confluisce nel nuovo soggetto politico. Nello stesso anno è nominato responsabile nazionale esteri nella segreteria nazionale del segretario Walter Veltroni.
Nel 2008 è rieletto alla Camera dei deputati, e si iscrive al gruppo del PD; in questo contesto, viene nominato responsabile degli esteri nel relativo governo ombra, ruolo che ricopre dal 9 maggio 2008 al 21 febbraio 2009. Dal mese di novembre è Inviato speciale dell’Unione europea per la Birmania. Al congresso del 2009 del Partito Democratico sostiene la mozione di Dario Franceschini, diventando il punto di riferimento dei socialdemocratici che sostenevano la candidatura dell’allora segretario in carica. Dopo le primarie del 25 ottobre, che sanciscono la vittoria di Pier Luigi Bersani, confluisce nella corrente interna al PD Area Democratica, formata dai sostenitori della mozione Franceschini.

Sindaco di Torino

Il 28 dicembre 2010 annuncia la sua candidatura a sindaco di Torino per le elezioni comunali dell’anno successivo; il 28 febbraio 2011 vince le elezioni primarie della coalizione di centro-sinistra, venendo prescelto col 56% delle preferenze. Il 16 maggio seguente vince la tornata elettorale al primo turno con il 56,66% dei voti, divenendo primo cittadino del capoluogo piemontese. In seguito, annuncia l’intenzione di dimettersi da deputato entro la fine di giugno per dedicarsi interamente al ruolo di sindaco della città; dimissioni presentate il 6 luglio 2011 e formalizzate il 19 dello stesso mese.
Nel corso del suo mandato, è più volte eletto il più popolare tra i sindaci delle grandi città d’Italia. Il 5 luglio 2013 viene nominato presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’8 novembre dello stesso anno, su proposta dell’ambasciatore francese Alain Le Roy, il presidente François Hollande lo insignisce dell’onorificenza della Legion d’onore, per le relazioni promosse in qualità di sindaco tra Italia e Francia.
Nel 2016 si presenta per un secondo mandato. Alle elezioni comunali del 2016, pur primeggiando al primo turno, non raggiunge il 50% dei voti; al successivo ballottaggio del 19 giugno, Fassino perde la sfida contro Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle, sua successore a palazzo Civico. Il 12 ottobre 2016 si dimette dalla carica di presidente dell’ANCI.

Il ritorno in Parlamento

Torna in parlamento in seguito alle elezioni politiche del 2018, quando viene rieletto alla Camera dei Deputati, tra le fila del Partito Democratico nella circoscrizione Emilia-Romagna.

 

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