Tutte le misure entrate nel maxiemendamento su cui il governo ha posto la fiducia nell’Aula del Senato (senza il voto in Commissione)

Manovra: dall’Iva al condono delle cartelle, ecco come cambia

Tra tensioni e proteste la manovra è stata approvata al Senato. Ora dovrà tornare alla Camera per il via libero definitivo previso per il 28 o il 29 dicembre, salvo l’entrata dell’esercizio provvisorio.

Si parte dal “saldo e stralcio”, ovvero il nuovo condono per chi è in difficoltà economica, fino alla nuova clausola con gli aumenti Iva, passando per i tagli ai fondi del reddito di cittadinanza e di quota 100 per le pensioni, la web tax, i finanziamenti e l’esercito in campo per fronteggiare l’emergenza buche a Roma e la proroga di 15 anni delle concessioni balneari. Ecco le principali misure entrate nel maxiemendamento su cui il governo ha posto la fiducia nell’Aula del Senato (senza il voto in Commissione).
TAGLI A REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 – Il fondo per il reddito di cittadinanza sarà ridotto di quasi 2 miliardi nel 2019 scendendo a 7,1 miliardi. Per la misura bandiera dei Cinque Stelle si scende di quasi un miliardo nel 2020 e di 683 milioni nel 2021. Su quota 100, invece arriverà un taglio di 2,7 miliardi ai fondi.
AUMENTI IVA PER 23 MLD IN 2020 E 28,7 MLD IN 2021 – Le nuove clausole di salvaguardia (messe nero su bianco dalla maggioranza) sono di circa 23 miliardi nel 2020 e di 28,8 miliardi di euro nel biennio 2021-2022. Previsti anche aumenti delle accise per 400 milioni l’anno dal 2020. Se non saranno disinnescate le clausole, l’Iva agevolata salirà dal 10 al 13% dal 2020 mentre quella ordinaria dal 22% al 25,2% nel 2020 e al 26,5% nel 2021.
NUOVA CLAUSOLA DI SPESA – Come se non bastasse, arriva anche una nuova clausola di spesa. Alcune voci del bilancio dello Stato (che riguardano i ministeri) saranno congelate per un ammontare di 2 miliardi di euro nel 2019. Sulla base del monitoraggio di luglio queste risorse potranno essere sbloccate solo nel caso in cui l’andamento tendenziale dei conti pubblici risulti coerente con gli obiettivi fissati.
TAGLIO AL FONDO PER GLI INVESTIMENTI – Arriva poi la sforbiciata al fondo per gli investimenti. Si passa dai 9 miliardi in tre anni inizialmente previsti a 3,6 miliardi. Per il 2019 il fondo scende a 740 milioni di euro (contro i 2.750 precedenti), nel 2020 a 1.260 milioni (da 3.000 milioni) e nel 2021 a 1.600 (da 3.300).
VIA LIBERA A CHI ESERCITA PROFESSIONI SANITARIE SENZA TITOLO – Un emendamento voluto dal M5S modifica la legge 42/99, stabilendo una deroga per l’iscrizione agli ordini anche da parte dei professionisti senza titoli che abbiano lavorato, nell’arco di 10 anni, almeno per 36 mesi. Molto critiche le associazioni di settore: “È un’assurdità totale”.
PENSIONI D’ORO – Il taglio sulle pensioni d’oro (valido dal 2019 per 5 anni) sarà del 15% per i redditi compresi tra 100.000 e 130.000 euro lordi e arriverà al 40% per quelle superiori ai 500.000 euro. La misura garantirà 239 milioni nel triennio 2019-2021, con buona pace per coloro che credevano che una misura del genere avrebbe risanato le casse dello Stato.
STRETTA SU RIVALUTAZIONI PENSIONI OLTRE 1.522 EURO LORDI – Per gli assegni pensionistici superiori a 1500 euro scatterà una stretta sulla rivalutazione all’inflazione, secondo sei fasce. Una misura che porterà un – gettito di 2,26 miliardi nel triennio 2019-2021.
CAMBIA PROROGA ASSUNZIONI P.A. – Sono stati cancellati dal maxiemendamento i commi che prorogano al 31 dicembre 2019 le graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, comprese quelle dei comparti sicurezza, del soccorso e della difesa, della scuola e delle università in vigore al 31 dicembre 2018.
STOP ASSUNZIONI PER MINISTERI E UNIVERSITA’ – La Presidenza del Consiglio, i ministeri, gli enti pubblici non economici, le agenzie fiscali e le università non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato fino al 15 novembre 2019. Per le università il blocco è posticipato al primo dicembre, con l’eccezione dei ricercatori a contratto che potranno essere assunti come professori nel corso del 2019.
WEB TAX – Arriva l’imposta al 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Il prelievo si applica alle aziende con ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni euro e ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato, non inferiori a 5,5 milioni.
ESERCITO IN CAMPO PER ‘EMERGENZA’ BUCHE A ROMA – Per fronteggiare “l’emergenza” delle buche nel manto stradale di Roma arriveranno 75 milioni di euro nel triennio e sarà possibile impiegare l’esercito. La norma, proposta dai cinque Stelle e dichiarata inammissibile dalla Commissione Bilancio del Senato, rientra nel ‘maxi’ nella versione riformulata.
NO BOLKESTEIN BALNEARI, PROROGA CONCESSIONI PER 15 ANNI – Proroga per i prossimi 15 anni delle concessioni demaniali marittime in atto e in scadenza il 31 dicembre 2020. Si evita così la messa a bando nel 2020 degli stabilimenti come previsto dalla direttiva Bolkestein. La norma presentata dalla Lega apre la strada a una possibile procedura di infrazione da parte della Commissione europea.
RIMBORSO PER I RISPARMIATORI TRUFFATI – I risparmiatori truffati coinvolti nelle liquidazioni bancarie degli ultimi anni potranno rivolgersi direttamente al ministero dell’economia per ottenere il rimborso: agli azionisti fino al 30%, agli obbligazionisti subordinati fino al 95%. Il Fondo di indennizzo risparmiatori ha una dote di 525 milioni l’anno nel triennio. A valutare le domanda sarà una commissione di nove tecnici.
ECOTASSA, SALVE LE UTILITARIE – L’ecotassa non si pagherà sulle utilitarie ma solo sulle auto di grossa cilindrata. L’imposta sarà di 1.100 euro per l’acquisto di una nuova auto con emissione comprese tra 161 e 175 CO2 g/Km. Si passa a 1.600 euro per la fascia 176-200, a 2.000 euro tra 201 e 250 e a 2.500 euro oltre 250.
ECOBONUS PER SCOOTER ELETTRICI, FINO 3.000 EURO SE ROTTAMI – Fino a 3.000 euro di contributo per l’acquisto di motorini elettrici o ibridi. A coloro che acquistano un veicolo elettrico o ibrido nuovo di cilindrata inferiore o superiore ai 50 cc e che rottamano un veicolo di cui sono proprietari da almeno 12 mesi è riconosciuto un contributo pari al 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 3.000 euro nel caso in cui il veicolo consegnato per la rottamazione sia della categoria euro 0,1,2.
CONDONO PER CHI E’ IN DIFFICOLTA’ – Entra il saldo e stralcio delle cartelle tra il 2000 e il 2017 per chi è in grave difficoltà economica. I debiti potranno essere estinti pagando il 16% con Isee non superiore a 8.500 euro, il 20% con Isee da 8.500 fino a 12.500 euro e 35% con Isee oltre i 12.500 euro e fino a un massimo di 20.000 euro. La misura riguarda anche i debiti per i contributi dovuti alle casse previdenziali professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.
PIANO DISMISSIONI ENTRO 30 APRILE – Un piano di dismissioni immobiliari che dovrà essere pronto entro il 30 aprile e ricomprenderà anche gli immobili in uso al ministero della Difesa, “diverso dall’abitativo”.
TAGLI DEI CONTRIBUTI ALL’EDITORIA – Resta la norma proposta dai 5 Stelle che prevede una riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria dal prossimo anno fino all’azzeramento dei finanziamenti nel 2022. Nel dettaglio, nel 2019 il taglio alle imprese editrici riunite come cooperative dei giornalisti sarà del 20% nella parte eccedente il contributo di 500.000 euro, percentuale che sale al 50% nel 2020, al 75% nel 2021 fino al 100% nel 2022.
STOP AGEVOLAZIONI IRES PER ENTI NO PROFIT – Confermata l’abrogazione delle agevolazioni Ires per gli enti non commerciali, misura che penalizza anche le associazioni no profit e per questo ha scatenato le critiche della Cei.
SALE ALL’1,40% L’AUMENTO DEL PREU SUI GIOCHI – Sale all’1,40% (dall’1,25%) l’aumento del Preu, il prelievo erariale unico, sugli apparecchi per il gioco. La percentuale destinata alle vincite (pay-out) passa dal 69 al 68% e dall’84,5 all’84%. Confermato l’aumento dell’imposta unica dovuta sui giochi a distanza (che dal 20% passa al 25% del margine), sulle scommesse a quota fissa su rete fisica (che dal 18% passa al 20% del margine) e a distanza (dal 22% al 24%) e sulle scommesse simulate (dal 20% al 22%).
MENO FONDI A ORFANI FEMMICIDIO – Più che dimezzato, infine, il rifinanziamento del fondo per gli orfani di femminicidio. In arrivo 5 milioni anziché i 12 ipotizzati.

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