Sabato 22 settembre, si svolgerà a Monte Cece l’annuale cerimonia in ricordo dei terribili combattimenti che si svolsero sulle sue pendici tra il settembre e l’ottobre 1944, durante la seconda Guerra mondiale, tra reparti inglesi e tedeschi, contemporaneamente agli scontri di Monte Battaglia.
La cerimonia a Monte Cece, accanto alla targa in bronzo che ricorda il sacrificio dei militari 1^ Divisione Britannica dove verrà deposta una corona d’alloro, è prevista per le ore 17.00 alla presenza delle rappresentanze dei Comuni di Casola Valsenio e Palazzuolo sul Senio, con i rispettivi gonfaloni.
(In caso di maltempo si terrà davanti al municipio di Casola Valsenio presso il parco G. Cavina)
La battaglia di Monte Cece
Contemporaneamente ai combattimenti di Monte Battaglia, sulle alture contrapposte del versante destro della valle del Senio, la I Divisione di fanteria britannica impegna una lotta selvaggia con la 715a Divisione di granatieri tedeschi per la conquista dell’importante quota militare di Monte Cece, dominante la strada Casolana (chiamata direttrice «Freccia» nei dispacci alleati).
Le truppe inglesi sono costrette ad avanzare su strade e sentieri resi irriconoscibili dalla pioggia e da un traffico di veicoli militari assai sostenuto e poco organizzato. Per superare gli ostacoli frapposti dal fango nello svolgimento di tutte le attività di appoggio alle operazioni militari vere e proprie, in particolare il rifornimento di armi e viveri e il trasporto dei feriti, tanto le truppe britanniche che quelle indiane, alle loro dipendenze, si erano messe ad impiegare i muli su vasta scala. Il 3 ottobre 1944 una brigata di fanteria conquista a fatica un pezzo di montagna con un attacco sotto la pioggia battente; ma poche ore dopo gli inglesi sono costretti a retrocedere da un contrattacco che i tedeschi sferrano con estrema violenza, spalleggiati da alcuni reparti di bersaglieri dell’esercito repubblichino. Il giorno dopo gli inglesi rinnovano l’assalto, ma sono costretti a fermarsi alle pendici del monte; un altro battaglione compie allora un ulteriore tentativo, con la copertura delle mitragliatrici, ma anche questo è costretto ad arrestarsi a circa 300 metri dalla vetta. Le speranze di conquista di Monte Cece da parte alleata vengono affidate ad un ultimo battaglione non ancora impegnato, ma già il primo tentativo dei fucilieri non ha successo. Si decide quindi per l’intervento delle artiglierie piazzate a S. Apollinare ma i fucilieri britannici impiegano più tempo del previsto per arrampicarsi lungo le pendici del monte, ostacolati come sono dalla nebbia, dalla pioggia e dal fango cosicché quando il fuoco di sbarramento dell’artiglieria cessa, i tedeschi possono riprendere le loro posizioni dominanti e da qui falciare le squadre inglesi che sopraggiungono. Riprende allora immediatamente il fuoco delle artiglierie alleate, ma i superstiti del battaglione inglese devono rassegnarsi a consolidare le loro posizioni a meno di 50 metri dalla cresta di Monte Cece.
Il tentativo di raggiungere la vetta viene rinnovato l’8 ottobre, nel primo pomeriggio, e finalmente dopo un sanguinoso corpo a corpo, gli inglesi conquistano Monte Cece, proseguendo poi nello slancio verso il displuvio successivo costringendo i tedeschi a ripiegare sul Cerro e sul Monte della Vecchia; ma intanto molti soldati della Wermacht, stanchi di combattere, laceri, sfiduciati, si lasciano catturare dagli inglesi che rastrellano i campi e i boschi del fianco nord del monte.
(Dal sito del Centro di Documentazione sulla Guerra di Liberazione di Casola Valsenio)