Monte Battaglia, 1944-2018. L’intervento del Sindaco Nicola Iseppi nel 74° anniversario dei combattimenti

Casola Valsenio (Monte Battaglia). Il sindaco Nicola Iseppi, dopo aver salutato le autorità presenti e le varie ANPI, ha ricordato i combattimenti che avvennero in questo luogo nell’autunno del 1944, quando i partigiani della 36ª Brigata Garibaldi “Alessandro Bianconcini”, i Blue Devils della fanteria degli Stati Uniti d’America e la Brigata Guardie dell’esercito britannico, fronteggiarono i Granatieri della Germania nazista.

“…I soldati alleati e i partigiani hanno combattuto e sono morti per liberare l’Italia, per liberare l’Europa, per sconfiggere il nazi-fascismo. Noi oggi, a 74 anni di distanza, ricordiamo quel sacrificio, perché è nostro dovere e perché è giusto. Perché dobbiamo a quel sacrificio la riconquista della libertà e della democrazia, della pace e del progresso civile e sociale.

Oggi ricordiamo quei momenti senza quasi più il supporto e la forza dei reduci e delle dirette testimonianze di chi partecipò a quel dramma. Aurelio Ricciardelli, anima dell’ANPI casolana che ci ha lasciato 3 anni fa, era uno di questi testimoni. E saluto qui Giovanni Tabanelli, l’ultima voce di questa comunità.

Noi siamo l’ultima generazione che potrà tramandare queste storie e questa memoria ascoltata con le nostre orecchie dai veri protagonisti di quegli anni. Racconti di una guerra assurda, di deportazioni, di leggi razziali. Una guerra contro il diverso: contro l’ebreo, il comunista, l’omosessuale. Un passato raccapricciante che ci sembra molto lontano solamente perché stiamo vivendo da allora in un lungo periodo di pace garantito dai principi fondamentali di una Costituzione scritta perché tutto ciò non potesse più accadere. Anche questo posto, Monte Battaglia, teatro di un sanguinoso conflitto con tantissimi caduti, è ora stato ribattezzato come luogo di pace tra i popoli.

Pace. Uguaglianza. Diritti e Doveri. Questo ci hanno lasciato in eredità i nostri Partigiani e questo, tutti noi e noi Amministratori in particolare, dobbiamo mettere in pratica tutti i giorni con grande umiltà e spirito di servizio. Ora come allora è importante combattere dalla parte giusta evitando di schierarsi con chi intende alzare muri o chiudere le frontiere, con chi risponde con la forza alla richiesta di aiuto dei più deboli, con chi pensa che il mondo sia fatto per i più furbi e, perché no, con chi pensa che la politica sia solo una cosa fatta per interesse.

Dicevamo che sono passati 74 anni, ricordiamo il sacrificio, ma ricordiamo anche le cause che portarono a quell’orrore.

Infatti il 2018 è anche l’anno di un altro anniversario: sono passati 80 anni dal 5 settembre 1938 quando il Governo fascista promulgò le famigerate leggi razziali… È importante evitare di commettere in futuro errori simili, conoscere la storia, riconoscere per tempo chi cerca di limitare le libertà, chi usa la forza non per difendere ma per colpire i più deboli, chi mette in discussione la suddivisione dei poteri dello Stato, chi usa la propaganda per seminare odio e rabbia, per aggredire, per calunniare.

Noi antifascisti del 2018 interroghiamoci su cosa vuol dire raccogliere oggi il testimone dei partigiani di ieri, in questo contesto, storico e sociale… Sentiamo – ognuno di noi – l’impegno in difesa dei diritti dell’uomo tanto quanto l’impegno per il rispetto dei doveri a cui tutti siamo chiamati. Ce lo impone la nostra cultura politica, quella dell’uguaglianza, della solidarietà, del rispetto della legge e delle regole, dell’umanità e della difesa dei più deboli… Quella cultura politica che ci ha permesso di costruire un’epoca di pace e prosperità in questo continente come mai si era conosciuta prima.”

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