Protagonisti del progetto i circoli che potranno proporre idee e iniziative per migliorare le città e aiutare i cittadini in difficoltà. Ecco come fare
Quel contributo quotidiano e prezioso dei tanti volontari nei circoli del Pd. Quel lavoro spesso quotidiano e silenzioso, ma fondamentale per migliorare il proprio quartiere, la propria città. Quella risorsa da oggi diventerà una rete di buone pratiche, utili all’intero partito. Il progetto, lanciato da Maurizio Martina, si chiama Si fa! e sarà coordinato da Tommaso Nannicini della segreteria nazionale.
Il segretario del PD lo presenta così:
In ogni angolo dell’Italia possiamo essere protagonisti tutti i giorni di un cambiamento utile, ascoltano i bisogni dei cittadini, riconoscendone le necessità e mettendoci in azione.
La rete delle buone pratiche del Pd è questo. Un contributo volontario e quotidiano per migliorare la vita di quartiere e di territorio unendo le forze, organizzandole e aprendoci a un impegno concreto dai nostri circoli.
Il cambiamento della società in meglio si realizza col contributo di tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità. La cura della persona e la cura del territorio sono le grandi aree del nostro impegno, coerenti con i valori di solidarietà, giustizia sociale ed eguaglianza che animano l’impegno politico dei democratici dentro e fuori le istituzioni.
Già oggi tanti circoli Pd, spesso senza clamore, danno questo contributo: da chi pulisce il verde pubblico e gli spazi collettivi, a chi organizza ripetizioni agli studenti, corsi di lingue, servizi di informazioni sociali.
La rete nazionale vuole essere un progetto aperto di supporto e condivisione per lo scambio di buone pratiche, l’esempio, il supporto operativo e la diffusione dei progetti. La rete nazionale vuole riconoscere queste energie e valorizzarle con l’obiettivo di rafforzarne il radicamento e la partecipazione.
Le prime tappe del progetto
Il prossimo appuntamento sarà alla Festa nazionale de l’Unità a Ravenna il 9 settembre con la riunione di tutti i circoli dem.
E poi sei piazze tematiche di discussione ed elaborazione in vista del Forum di Milano: – Per una nuova Europa (Palermo) – Combattere le diseguaglianze, tornare a crescere (Torino) – Capitale umano, innovazione e mobilità sociale (Napoli) – Sviluppo sostenibile (Bologna) – Cittadinanza e integrazione (Genova) – Quale democrazia? (Roma).
La tappa successiva sarà a Milano il 26, 27 e 28 ottobre con il Forum nazionale per l’Italia.
A marzo 2019 ci sarà il primo bilancio dei progetti avviati, mentre a settembre 2019 si terrà la riunione per il resoconto di quanto realizzato e degli obiettivi raggiunti.
In cosa consiste il progetto
Ogni circolo propone e realizza almeno un progetto annuale, partendo dai bisogni locali e aprendosi alle energie di chi vuole dare una mano a cambiare, a risolvere problemi concreti. Le due le grandi aree di intervento sono la cura della persona e la cura del territorio. Questo può tradursi in interventi per la pulizia e riqualificazione dei quartieri, assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della società ad esempio attraverso sportelli legali gratuiti o punti di informazione per accedere al reddito di inclusione.
Ogni circolo del PD, coinvolgendo anche iscritti, militanti e simpatizzanti, potrà proporre progetti e iniziative scrivendo a sifa@partitodemocratico.it oppure usando il form presente sul sito del Partito democratico. Il tutto andrà a formare quella piattaforma online e aperta: una rete delle buone pratiche del PD.
“Abbiamo bisogno di impegnarci insieme per rinnovare il nostro progetto e garantire al Paese un’alternativa forte e radicata all’attuale governo e alle forze che lo sostengono. Le prime scelte di Lega e Cinque Stelle, mettono in luce l’urgenza di una proposta democratica e progressista forte, capace di parlare a tutti i cittadini e al Paese”, scrive Martina in una lettera firmata con il responsabile organizzativo Gianni Dal Moro e rivolta ai responsabili degli oltre 6000 circoli del Pd. “La più grande sfida per il partito democratico – prosegue Martina – è quella di rafforzare e allargare la propria comunità, rilanciando e rinnovando il proprio orizzonte progettuale, riannodando i legami con la società italiana”.