Immigrazione. Le conclusioni del Consiglio Europeo di Bruxelles… ovvero, la differenza tra la propaganda e la realtà

Le conclusioni del Consiglio Europeo di Bruxelles sono la plastica rappresentazione dello scarto fra la propaganda, assunta a programma di Governo, e la realtà.
Dopo settimane di voce grossa, di annunci di un cambiamento radicale e minacce di veti a qualunque accordo che non difendesse l’interesse nazionale degli italiani, il Presidente del Consiglio torna a casa perdendo su tutta la linea e dovendo pure far finta di essere contento.
Per rendersene conto è sufficiente confrontare quelli che il Presidente del Consiglio Conte ha enunciato l’altro giorno alla Camera come obiettivi irrinunciabili dell’Italia e l’esito del vertice.

OBIETTIVO: responsabilità condivisa dei Paesi europei nella gestione dei migranti e ricollocamento dei migranti in tutti i Paesi UE.
ESITO: generica solidarietà europea e ricollocamenti solo volontari cioè Paesi che dicano “me ne dai un po’ anche a me che ci tengo particolarmente ad aiutarti”. Nessuna penalizzazione in caso di diniego e di mancata solidarietà.

OBIETTIVO: superamento (“non revisione, superamento!!” Conte dixit) del regolamento di Dublino e cambiamento della regola della totale responsabilità sulla gestione dei richiedenti asilo in capo al Paese di primo approdo (cioè Italia e Grecia principalmente).
ESITO: nessuna concreta ipotesi di cambiamento del regolamento di Dublino, confermata responsabilità esclusiva del Paese di primo approdo e possibilità di modificare Dublino solo con l’unanimità dei 28 Stati UE, pietra tombale sulla possibilità di rivedere a maggioranza quell’accordo nefasto.

OBIETTIVO: creazione di hotspot, cioè centri di identificazione e controllo in altri Paesi europei e nel nord Africa, no hotspot in Italia.
ESITO: creazione di hotspot europei ancora una volta solo su base volontaria, cioè un Paese che dica “non é che mi fate fare un hotspot con qualche migliaio di migranti per dare una mano all’Italia e alla Grecia?” e ipotesi di hotspot nel nord Africa subordinata anch’essa all’accettazione, volontaria, di quei Paesi. Fuffa.

OBIETTIVO: risorse europee aggiuntive all’Italia per gestire il fenomeno migratorio e soldi per aiutare la gestione nei Paesi di transito e blocco dei fondi europei ai Paesi europei che non condividono responsabilità nella gestione dei migranti.
ESITO: nessuna risorsa aggiuntiva per l’Italia, risorse non finalizzate per l’Africa, probabilmente destinate alla controversa Guardia costiera libica e nessuna penalizzazione economica per i Paesi europei che non collaborano.

Il resto delle conclusioni del vertice contengono tante volte il verbo “to continue”, continuare, con specifico riferimento alle azioni messe in campo in questi anni dal Governo italiano e che hanno consentito di ridurre di oltre l’80% (non l’8, l’80%) gli arrivi sulle nostre coste.

Insomma come efficacemente ha sintetizzato il premier polacco “la UE ha adottato le posizioni del gruppo di Visegrad” (i Paesi contrari a qualsiasi condivisione di responsabilità e ricollocamento dei migranti).
Hanno vinto gli amici di Salvini che sono i nemici dell’Italia e di una Europa che si faccia Unione politica capace di solidarietà e responsabilità.
Ha straperso l’Italia che esce dal vertice ancora più isolata e inefficace di come vi era entrata. Lo dico con amarezza e delusione.
Questo esito negativo accende una luce su queste settimane di cinica propaganda. Hanno preso in ostaggio 629 migranti per vincere i ballottaggi in Italia, non per cambiare le regole in Europa.

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